Quegli zoccoli sempre rotti
Per molti cavalli, e i loro padroni, la scarsa qualità degli zoccoli e con cioè l'incapacità di tenere i ferri per un periodo di tempo accettabile è un grave problema. Difetti nella forma dello zoccolo, nella consistenza e spessore della muraglia e nella velocità di crescita della parete cornea rendono la vita difficile al cavallo sportivo, al proprietario e…al maniscalco.Analizzare le cause di questo problema non è facile perché molti fattori possono influenzare la qualità dello zoccolo:
1) La genetica: Il cavallo domestico con la selezione allevatoriale si è allontanato dai suoi antenati selvatici; selezionato per migliorare le sue capacità di lavoro prima e più di recente le sue capacità atletiche, è stata forse trascurata la qualità dei piedi anche perché gli zoccoli vengono comunque protetti dal maniscalco.
In altre parole, per il cavallo domestico essere nato con zoccoli non robustissimi non implica più automaticamente finire in pasto ai lupi come sarebbe stato il caso per il prezwalsky (razza di cavalli non domestici). Si aggiunga a questo che a volte gli allevatori spinti da mode e criteri estetici, hanno selezionato attivamente per piedi piccoli ed “eleganti” non in sintonia con la mole del soggetto.
2) Sesso ed età: Cavalli giovani tendono ad avere una crescita maggiore degli zoccoli, stalloni una crescita relativamente minore.
3) Stagione, Alimentazione: Nell'inverno s'assiste normalmente ad una diminuzione della crescita, forse dovuta a cambiamenti ormonali (ormoni tiroidei), oppure ad un “dirottamento” delle sostanze nutritive (aminoacidi essenziali, minerali) necessari a formare la cheratina alla crescita del pelo invece che a quello delle unghie. Una carenza di questi elementi nella dieta causa comunque una diminuzione della crescita e dello spessore della parete dello zoccolo indipendentemente della stagione.
4) Gestione e lettiera: Una lettiera troppo asciutta, come a volte avviene su trucioli, sottrae molta umidità allo zoccolo diminuendo l'elasticità e in conseguenza la circolazione; una circolazione buona nel piede è indispensabile per nutrire il derma unguale. Al contrario una lettiera eccessivamente trascurata e sporca o paddock permanentemente infangati (o peggio con una melma di fango feci ed urina) rende gli zoccoli eccessivamente morbidi, fragili e soggetti a degradamento ammoniacale, batterico e funghino. Anche l'eccesso di docce e lavaggi vari e l'abuso di grassi per zoccoli alcuni dei quali facilmente inrancidibili possono rendere gli zoccoli eccessivamente molli.
5) Lavoro e ferrature: Alcune discipline equestre come le gare di fondo e il completo mettono a dura prova anche i migliori zoccoli, molti chilometri causano più consumo e logorio della ferratura ma ferrature più pesanti o più frequenti sovraccaricano la parte inferiore dello zoccolo perché richiedono l'infissione ripetuta di chiodi anche di maggior dimensioni. Cavalli poi con il vizio di sferrarsi (vedessi Quel ferro perso ) possono entrare facilmente in un ciclo vizioso dove la ferratura e sempre più precaria e la distruzione della scatola cornea sempre più evidente. Dalla discussione di cui sopra si può già intuire che per risolvere i problemi di zoccoli di qualità scadente bisogna analizzare ogni singolo cavallo e il suo ambiente senza poter generalizzare. Al momento dell'acquisto (o per l'allevatore al momento della scelta di fattrici e stalloni) non bisogna sottovalutare l'importanza di zoccoli sani e robusti per la futura carriera sportiva del soggetto.
6) L'alimentazione: Premettendo che quel che conta e la qualità dell'alimentazione e non la quantità (cavalli obesi sovraccaricano facilmente i loro piedi e sono addirittura a rischio di laminite (una dolorosissima malattia dei piedi vedesi Laminite, pododermatite, rinfondimento), un'integrazione con microelementi essenziale per la formazione delle unghie (cheratina) può essere d'aiuto….a lungo termine. Tutti gli integratori alimentari per la crescita dello zoccolo agiscono solo dopo un minimo di tempo (± sei settimane) e con effetti durevoli solo se dati per un periodo relativamente lungo (minimo di sei mesi). Gli effetti benefici (che si riflettono anche sulla qualità del mantello) si notano inizialmente sulla velocità di crescita della parete, che avviene a livello del cercine coronario e solo dopo molti mesi nello spessore della muraglia distale (inferiore) dove s'infiggono i chiodi. Gli integratori disponibili in commercio sono molti: spesso può essere utile semplicemente la somministrazione di 2/3 kg di fieno d'erba medica in sostituzione alla stessa qualità di fieno normale per avere un miglioramento, in caso di optare per un integratore è buona norma farsi aiutare nella scelta dal veterinario di fiducia tenendo presente che generalmente i prodotti pelettati sono da preferire a quelli in polvere (più stabili e più controllabili l'assunzione da parte del cavallo) e che i microelementi potenzialmente utili non sono solo biotina e metionina ma anche, lisina, cisteina, zinco, calcio, selenio etc., i migliori integratori sono anche i più completi.
7) La corretta manutenzione della lettiera e dei paddock è un fattore indispensabile, per tropo non è sempre facile, vedessi l'enorme piovosità dell'ultimo inverno-primavera, a volte è anche difficile convincere proprietari che il box è troppo asciutto come nel caso dell'uso di trucioli ventilati; si può migliorare una lettiera di truciolo nuovo bagnandola con acqua pulita per renderla meno essiccante per gli zoccoli.
8) La circolazione in corona (dove si genera la parete) può essere stimolata con delle pomate ad unguenti lievemente rivolgenti con l'accento su lievemente (seguire l'istruzione senza eccedere nell'applicazione!).
Integratori e pomate in corona avranno effetti benefici sulla parete futura ma non aggirano domani; per rinforzare la muraglia suola e fettoni già formati (e spesso di scarsa qualità) si può fare ricorso a rinforzanti dello zoccolo specifici dove i prodotto liquidi che penetrano almeno parzialmente nella parete rinforzando i legami chimici tra le molecole di cheratina sono da prediligere. In caso d'eccessiva umidità i fenomeni di sfaldamento e inmarcimento il vecchio catrame vegetale (fungicida, battericida) può essere utile, da non dare in corona perché leggermente tossico per i tessuti vivi (usare guanti!) ha una tendenza a diventare tropo viscoso dopo l'apertura del contenitore, a questo si può rimediare diluendo con un po' d'alcool denaturato facilitando cosi l'applicazione. Anche il solfato di rame presente p.e. nel “liquido del vilate” è fungicida e può essere utilizzato in pediluvio. La migliore barriera contro l'essiccamento eccessivo della parete e dell'aggressione d'agenti esterni è dato dallo strato esterno e brillante della parete naturale, il cosi detto strato lucido coperto dalla rimanenza del perioplio formato in corona. Durante l'operazione di mascalcia è buona norma rispettare questo strato al massimo senza rasparlo più del necessario.
E' raccomandabile ferrare il più “leggero” possibile compatibile con il lavoro e il consumo. Ferri più leggeri vengono applicati con chiodi più fini che causano minor stress e distruzione della parete; la “linea di frattura” in caso di sferratura accidentale è preferibilmente il chiodo e non la muraglia!
Anche l'uso giudizioso di barbette laterali può aumentare la tenuta del ferro (esiste un vecchio detto in mascalcia che una barbetta vale due chiodi). In caso di perdita però le barbette laterali possono causare danni alla suola sé vengono pestati dal cavallo specie se le barbette sono fini ed appuntite: anche se la barbetta appuntita può avere un aspetto estetico maggiore che una barbetta arrotondata, quest'ultima presenta meno rischi e assolve ugualmente la funzione di aumentare la solidità della ferratura. (Foto.7: In casi di zoccoli fragili…; Foto.8: Può essere d'aiuto l'uso di barbette laterali, per rendere più stabile la ferratura; Foto.9: Evitando pero le barbette troppo appuntite.)
Infine anche nella mascalcia è entrata la chimica moderna con una serie di ferrature incollabili e con resine per la ricostruzione dello zoccolo danneggiato.