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Mascalcia moderna nell'ambito della podologia equina
III. NUOVI MATERIALI
III. 1. Generalità
Il declino della forgiatura del ferro a misura del piede, partendo da materiale grezzo, ha avuto diverse cause, tra le quali il maggior costo della mano d'opera specializzata, la maggior disponibilità quantitativa e qualitativa di ferri fabbricati ed il regredire del lavoro in bottega rimpiazzato da quello ambulante a domicilio.
Questo non significa che la forgiatura sia sparita dai curriculum delle diverse scuole di mascalcia, anzi, a volte sembra anacronistico l'enorme accento che viene dato, nella preparazione dell'allievo maniscalco, all'acquisizione della capacità di forgiare modelli di ferri complicati e spesso non più usati correntemente.
La realtà europea nell'ambito della formazione professionale di maniscalchi è molto varia da paese a paese e non sempre sembra riflettere gli attuali bisogni del mondo del cavallo nel quale il maniscalco è chiamato a lavorare [47].
Per citare un esempio, in Germania un allievo maniscalco deve prima aver fatto un apprendistato di 4 anni in uno dei settori della metallurgia, tradizione derivante dai tempi in cui il fabbro s'occupava localmente anche di ferrare “quadrupedi da soma, da sella e da traino”, inclusi i bovini.
Queste tendenze si rispecchiano nella lenta diffusione che spesso tecniche e/o materiali nuovi hanno nel mondo della mascalcia, che in gran parte rimane legato alla tradizione. Molte innovazioni sono state promosse da parte di veterinari, da parte dell'industria o da parte di quei pochi maniscalchi alla ricerca di un maggior comfort locomotorio per i cavalli [7, 47, 48].
Esiguo, invece, appare il numero dei professionisti con mentalità aperta che sperimenta con i nuovi materiali, che non sostituiranno certo il tradizionale ferro inchiodato, ma che aumentano il ventaglio di soluzioni profilattiche e terapeutiche nella podologia equina.
La familiarità con questi materiali ed il loro uso appropriato è sicuramente di grande interesse per l'ippiatria.