Statisticamente si può affermare che la maggior parte delle zoppie nei cavalli sportivi interessano gli anteriori, generalmente dal nodello in giù. (ci sono naturalmente eccezioni, come per esempio nel cavallo da trotto, dove la frequenza di zoppia si distribuisce più o meno in proporzioni uguali tra il bipede anteriore e il posteriore).
Analizzando la struttura del cavallo si trova la spiegazione; il centro di gravità del cavallo si trova spostato verso i anteriori dovuto al "bilanciere" naturale formato dal collo e dalla testa; la funzione degli anteriori è quella di ricevere e sopportare gran parte del peso mentre che quella dei posteriori è quella di dare impulso.
A queste funzioni diverse corrispondono anatomie diverse; i anteriori s'assomigliano più a colonne verticali (più adeguate a portare e ricevere peso) mentre che i posteriori con gli angoli formati al ginocchio (grassella) e garretto s'assomigliano più a delle "molle" predisposte all'impulso. Gran parte delle zoppie ai posteriori si localizzano al garretto dove frequentemente sono dovuti a spavenio.
Il garretto (tarso) è una delle articolazioni più complesse del cavallo; infatti è una serie d'articolazioni, che partendo dall'alto verso il basso sono:
- la tibiotarsica
- la intertarsica prossimale
- la intertarsica distale
- tarso-metatarsica.
Il movimento di flessione e d'estensione del garretto avviene quasi esclusivamente a livello dell'articolazione tibio-tarsica, dove l'estremità inferiore (distale) della tibia s'articola con l'astragalo mentre che le altre articolazioni hanno come funzione principale di attutire ed assorbire le pressioni.
Lo spavenio è una malattia articolare degenerativa (osteoartrite-osteoartrosi) delle articolazioni tarsiche distali che generalmente si manifesta sull'aspetto mediale (interno) o antero-mediale delle articolazioni in questione. L'infiammazione prima e la reazione periostale con ingrossamento e indurimento della parte poi, causano una zoppia principalmente a freddo che può diminuire quando il cavallo è ben riscaldato.
La zoppia affligge generalmente cavalli adulti o di una certa età che sono chiamati ad impegnare fortemente i garretti, come per esempio cavalli di concorso ippico, dressage, di reining o di cutting (e naturalmente trottatori). Il dolore ha come conseguenza un arco di sospensione dell'arto colpito più basso (radente) con la fase anteriore della falcata accorciata, un'asimmetria nei movimenti della groppa e in genere un impegno minore dell'arto colpito. Naturalmente l'affezione può anche colpire ambedue i posteriori e in questo caso l'asimmetria e meno ovvia. Altri segni possono essere un consumo eccessivo del ferro in punta (dato il movimento radente) e, nel lavoro, una difficoltà maggiore a galoppare alla mano opposta, di effettuare sliding stop dritti e fluidi, di girare stretto dalla parte malata etc.
La diagnosi clinica di spavenio s'avalla dell'osservazione dei fenomeni descritti prima, del test di flessione, di anestesie tronculari dei nervi tibiali caudali e peronei profondi, di anestesie intraarticolari e della radiografia. Oltre al tipo di lavoro come causa predisponente alla malattia, riveste una certa importanza anche la conformazione del soggetto.
Gli studiosi Tedeschi, Svizzeri ed Austriaci vedono spesso lo spavenio in relazione a garretti vari (gambe ad "O") che sovraccaricano i margini interni delle articolazioni tarsiche mentre che altri incolpano garretti falciati (molto flessi) o vaccini (a "X"). (Di quest'apparente confusione si può semplicemente dedurre che una conformazione non idonea predispone a patologia).
Le terapie proposte includono la tenectomia (resezione chirurgica) della branca cuneiforme del tibiale craniale, tendine che passa proprio sopra la sede della lesione, la focatura profonda fino alle ossa tarsali distali, nevrectomia (resezione) dei nervi locali e distruzione chirurgica delle cartilagini articolari delle articolazioni affette per favorire l'anchilosi (saldatura delle ossa che formano un'articolazione).
Infatti, molti cavalli cessano di avere dolore quando l'articolazione (i) degenerate si saldano perdendo ogni movimento. La perdita di movimento delle articolazioni intertarsiche e tarso metatarsica non è invalidante visto che quasi tutto il movimento di flessione ed estensione avviene tra tibia e astragalo (articolazione tibio-tarsica).
Le ferrature per cavalli affetti da spavenio si basano sul principio di cercare di scaricare le pressioni sul lato opposto alla lesione cioè sull'esterno, facilitando allo stesso tempo lo stacco del piede. Su un terreno profondo e morbido di un rettangolo questo s'ottiene allargando la base d'appoggio laterale (esterna) del piede tramite un ferro a benda larga laterale e a benda stretta mediale (interna) cosi il piede sprofonda di più sul lato interno e scarica sull'esterno.
Questo metodo ha il vantaggio di mantenere il naturale appiombo del cavallo evitando di creare sollecitazioni asimmetriche sulle articolazioni tra le falangi o del nodello, realizzato in ferro si crea pero un notevole aumento del peso della branca esterna rispetto a quella interna che può influenzare l'arco di sospensione dell'arto.
Per cavalli non troppo pesanti si può allora cercare di realizzare un ferro simile in alluminio resistente. La punta del ferro deve essere squadrata o rullante e piazzata leggermente all'indietro della punta dello zoccolo, per facilitare lo stacco e diminuire le sollecitazione sulla parte anteriore del garretto. Questo si può ottenere anche rialzando leggermente i talloni o la sola branca esterna del ferro, per esempio con l'interposizione di una soletta cuneiforme con la sua parte più spessa girata verso l'esterno. Neo di quest'ultimo sistema e che si alterano anche gli spazi articolari interfalangei del dito, però alcuni cavalli migliorano molto con questo sistema relativamente semplice di ferratura.
Infine per cavalli che lavorano su piste dure come i trottatori può essere d'aiuto un ferro con la branca esterna prolungata e girata in fuori, la cosiddetta "americanina" in gergo del trotto. Questa branca oltre a dare un aumentato appoggio laterale tende a favorire lo stacco del piede sulla punta (mammella) interna. Come per tutti i cavalli ma particolarmente i cavalli affetti da spavenio è indispensabile effettuare un buon "riscaldamento" iniziale specialmente con tempo freddo.